
In un mondo dove tutti sono consulenti, anche chi legge le bollette telefoniche o quelle dell’energia si definisce tale fatemi fare alcune giuste precisazioni.
Voi come scegliete un consulente?
Penso che questo sia il punto, scegliete il consulente o è lui che sceglie la vostra azienda?
Pagate la consulenza? Valutate le sue competenze? E ancora, come costruite il rapporto, siete chiari e non temete giudizi o ingerenze eccessive?
Se le risposte sono “solitamente ascolto soltanto quello che hanno da dirmi”, o peggio, “la consulenza per me dovrebbe essere gratuita” potete evitare di continuare a leggere, se invece vi interessa capire proseguite pure…
Io penso che un consulente ICT debba conoscere la vostra realtà e per poterlo fare debba lavorare con voi per analizzare bisogni, criticità, priorità e capacità.
Un consulente ICT deve conoscere le tecnologie e le normative ma anche la vostra organizzazione e, principalmente, deve lavorare con voi per aiutarvi a conoscere meglio la vostra azienda.
Sì, non ho sbagliato: deve aiutarvi a conoscere la vostra azienda. Perché purtroppo quando si parla di tecnologia troppo spesso si fanno atti di fede e si assumono rischi inutili.
Certo, dovete fidarvi del vostro consulente, ma siete sicuri che un atto di fede sia la soluzione?
Spesso parlando con i clienti capisco che l’atto di fede è un meccanismo di difesa umano ma quanto sarebbe più semplice fidarsi di chi quotidianamente dimostra in modo chiaro e tangibile come opera?
Noi sulla scorta di queste riflessioni abbiamo costruito il nostro modello operativo e, da MSP che fornisce servizi di gestione in outsourcing, non solo condividiamo in maniera trasparente ciò che facciamo ma abbiamo strumenti che valutano il nostro operato accessibili dai nostri clienti stessi. Infine mettiamo a disposizione un consulente senior, che conosce la realtà e capisce i bisogni con l’obbiettivo di avere un trait d’union tra il team di tecnici, specializzati nei vari ambiti tecnologici, e voi ed il vostro team.
Voi conoscete la vostra realtà? Conoscete i bisogni tecnologici e le opportunità che le nuove tecnologie potrebbero offrirvi? E ancora conoscete il livello di rischio della vostra infrastruttura tecnologica?
Chi si occupa degli aggiornamenti? Quando avete fatto l’ultima volta una prova di ripristino dati da un backup?
Ok ok mi taccio, forse ho fatto troppe domande, ma sappiate che queste sono forse l’un percento delle domande che un buon consulente dovrebbe porsi ma soprattutto a cui voi dovreste rispondere.
Non voglio allarmarvi ma siete proprio convinti che una relazione possa essere di fiducia quando chi vi consiglia non è pagato per i consigli che vi dà ma esclusivamente dai ricavi dati da un’eventuale vendita?
Sia chiaro anche noi vendiamo servizi e prodotti ma con un metodo differente: progettiamo, implementiamo e supportiamo principalmente prodotti e servizi che conosciamo, di produttori partner con cui abbiamo rapporti duraturi e che prevedono formazione costante e, quando collegati alla vendita, i nostri sono consigli basati su esperienze pregresse.
La consulenza è specifica, entra nella vostra organizzazione spesso grazie ad attività di assessment dedicate, sia di rete che dei sistemi di sicurezza.
Anche in questo caso è il metodo a fare la differenza, ed è così che si creano i presupposti perché vi sia fiducia. Il nostro metodo è chiaro ha costi certi ed entrambi i soggetti in campo lavorano per perseguire obiettivi comuni: voi volete conoscere meglio la vostra infrastruttura e portare avanti progetti attuali e futuri, noi vogliamo conoscere la vostra infrastruttura e trovare soluzioni per soddisfare la vostra progettualità.
Una strategia win-win, la base per un rapporto duraturo, aggiungete poi un team multidisciplinare formato ed aggiornato, consulenti senior al vostro fianco per l’intero percorso insomma gli ingredienti necessari per raggiungere gli obiettivi con successo.