cavaliere cybersecurity con spada

Cybersecurity Awareness

cavaliere cybersecurity con spada

Qualche giorno fa ho ricevuto un WhatsApp di un’amica che mi ha raccontato di aver partecipato ad un corso organizzato dall’azienda per cui lavora in merito alla sicurezza informatica.
Ovviamente la cosa ha suscitato in me curiosità e, per deformazione personale mista a nerdaggine, non sono riuscito a non cogliere l’occasione per farle qualche domanda “scomoda”.
Certo, mi capita spesso di parlare di sicurezza informatica, ma i feedback da parte di chi partecipa ad una mia session non sempre sono sinceri e l’occasione era troppo ghiotta per non essere colta… 

E: Oggi corso di Cyber security, stavo per prender sonno!
GP: Figo!
GP: Cosa ti hanno spiegato?
E: Che devo cambiare password
E: Avere la doppia identificazione
E: Fare backup in almeno 3 punti
E: Fare gli aggiornamenti regolarmente
E: Non cliccare mai sui link

Tutte cose vere sia chiaro ma abbiamo sorriso entrambi sul “non cliccare mai sui link”, una pratica che rischia di diventare controproducente.
Vi immaginate come sarebbe il lavoro senza poter cliccare mai sui link e navigare sempre e solo nelle home page di siti conosciuti e inseriti direttamente nella barra di navigazione del browser? Non potremmo fare una ricerca in Google perché i risultati sono link, non potremmo scaricare un file One Drive di un nostro collega o ancora non potremmo partecipare a riunioni on line con Zoom, Teams o Meet.

Nel percorso assurdo che abbiamo preso ci siamo subito resi conto che quanto appreso al corso fosse impraticabile se non con una disconnessione totale.
Ma è veramente questa la Cybersecurity Awareness? La consapevolezza deve necessariamente passare per la paura?

Quando si parla di sicurezza infatti il passo è semplice e spesso ci si trova di fronte a due comportamenti diametralmente opposti ma entrambi dannosi e che a mio avviso finiscono per vanificare gli interventi in sicurezza dell’azienda: la paura e l’eccesiva fiducia nelle proprie possibilità.
Una mia personalissima statistica mi porta a pensare che chi ha competenze tecniche o ricopre posizioni decisionali è portato ad avere eccesiva fiducia nelle proprie possibilità. Al contrario gli operativi e chi ha competenze distanti dall’ambito informatico tende ad avere paura.
Maggiore consapevolezza serve proprio per evitare questi due comportamenti che se non affrontati rischiano di generare potenziali problemi.

Per queste ragioni nel tempo abbiamo ideato servizi per rispondere alle esigenze dei nostri clienti, da quelli più strutturati alle micro imprese e ai professionisti.
Ci occupiamo di analizzare lo stato dei sistemi, progettiamo, implementiamo e manuteniamo sistemi di sicurezza ma soprattutto eroghiamo formazione in ambito cybersecurity, lo facciamo perché crediamo che un mondo senza internet non sia immaginabile, ma soprattutto perché crediamo che la paura non sia la risposta corretta.